NATSUKO TOYOFUKU
Natsuko Toyofuku, per gli amici Natsu, arriva dal Giappone in Italia nei primi anni ’60, ancora bambina. La madre, Kazuko Shika, è pittrice, mentre il padre, Tomonori Toyofuku, è uno scultore affermato che, dopo aver partecipato alla Biennale di Venezia, decide di trasferirsi a Milano, dove la famiglia lo raggiunge poco dopo.
Cresce in un ambiente artistico vivace: è spesso circondata da artisti e designer e i genitori la coinvolgono in mostre ed eventi d’arte a Milano e altrove. Questo contesto stimolante alimenta la sua curiosità , e con il tempo Natsu sviluppa una sensibilità artistica tutta sua, ispirata da ciò che la circonda.
Negli anni ’80, inizia un po’ istintivamente un po’ avventurosamente a creare i primi gioielli, esplorando tecniche e materiali inusuali, anticipando uno stile che si sarebbe rivelato all’avanguardia in un ambito, quello del gioiello, ancora di gusto sostanzialmente tradizionale.
Le è maestro lo scultore Davide De Paoli, che nel suo laboratorio Primateria la introduce ai segreti della materia. A conclusione di questa prima e importante esperienza, nel 1990, decide di aprire un atelier a Milano.
Per le sue creazioni, predilige il bronzo e l’argento. In particolare il bronzo perché è il materiale delle sculture, materico e leggero, caratterizzato da toni caldi e vivi. Poi l’argento, perfetto per delineare forme ampie e vaporose.

I suoi gioielli riproducono forme astratte, con movimenti morbidi, avvitati o pizzicati, alla costante ricerca di dinamicità , giocando sempre con la sottrazione della materia. L’ispirazione proviene dall’arte e dalla natura, due mondi spesso confinanti o persino sovrapposti. Con linee armoniche e sinuose, come nelle collezioni Rose e Buchi, i gioielli di Natsuko Toyofuku ricreano forme organiche, non per riprodurle in modo didascalico, ma per catturarne l’essenza profonda.
Al tempo stesso, l’essenzialità e il minimalismo che contraddistinguono il suo lavoro, nascono dalla fusione tra lo stile giapponese e la sintesi formale scandinava, da sempre oggetto di ammirazione. Ne deriva così un insieme di forme pulite e semplici, in perfetto equilibrio tra loro.

Negli anni, la tecnica di Natsuko, alimentata costantemente da passione e curiosità , si è affinata, evoluta, rimanendo tuttavia fedele alle sue prime creazioni.
Il passaggio tra l’idea e la realizzazione di ogni gioiello, costituisce una fase delicata e molto importante. È qui che si innesta la tradizione artigianale italiana: la fusione dei pezzi, l’assemblaggio e la finitura sono eseguiti a Milano, grazie alla collaborazione di esperti e fidati artigiani. Ogni singolo pezzo è lavorato a mano, segno di qualità e unicità . Si tratta di multipli, ciascuno lavorato individualmente come pezzo unico, reso tale dalla sua irripetibilità .
Oggi, il suo atelier si trova in Corso Como 9. Nello stesso spazio in cui il padre ha lavorato per oltre quarant’anni, lasciando una testimonianza di sé nelle sue opere e nell’atmosfera che ancora si respira. È un luogo rimasto inalterato nel tempo, dove, come in una piccola galleria d’arte, sono esposti i gioielli e le sculture di Natsu, frutto di un mix di culture che conferisce a ogni creazione una semplice ed equilibrata compostezza.




Toyofuku